Scopriamo Eduardo e Cristina
Nell’autunno del 1818 Gioachino Rossini sigla con Giuseppe Cortesi un contratto che lo impegna a scrivere un’opera seria in due atti entro il 30 marzo 1819 per il Teatro San Benedetto di Venezia. Tuttavia il periodo compreso tra l’autunno 1818 e la primavera successiva lo vede impegnato su diversi fronti. Nell’arco di pochi mesi porta a compimento tra le altre Ricciardo e Zoraide (prima rappresentazione: 3 dicembre 1818), la nuova versione del terzo atto di Mosé in Egitto (prima rappresentazione: 7 marzo 1819) ed Ermione (prima rappresentazione: 27 marzo 1819).
Nel pieno di questo “furore creativo” l’opera nuova per Venezia sembra non trovare posto, ma è a questo periodo che risale il progetto preliminare: viene scelto il soggetto e presa la decisione di far rielaborare ad hoc il preesistente libretto intitolato Odoardo e Cristina di Giovanni Schmidt scritto nel 1810 per Stefano Pavesi.
Ecco quindi in breve come nasce Eduardo e Cristina, un’opera che fin dal suo esordio, il 24 aprile 1819, benché faccia ampio uso della tecnica dell’autoimprestito e riproponga almeno in parte musica composta per altre opere, viene accolta con favore dal pubblico dell’epoca e lo stesso Lord Byron, dopo aver assistito ad una delle prime rappresentazioni nel 1819, racconta di un clamoroso successo che può far sembrare inspiegabile la totale assenza di riprese nella contemporaneità.
Dal 1840 ad oggi Eduardo e Cristina viene riproposta al pubblico in due sole occasioni organizzate dalla Deutsche Rossini Gesellschaft in collaborazione con il festival Rossini in Wilbad – la prima in forma scenica nel 1997, la seconda in forma di concerto nel 2017 – in una revisione preparata sui materiali musicali da Anders Wiklund. Il Rossini Opera Festival 2023 presenta dunque la prima ripresa italiana in tempi moderni, proponendo l’esecuzione dell’edizione critica dell’opera di prossima uscita per la Fondazione Rossini di Pesaro, a cura di Andrea Malnati e Alice Tavilla.
Pubblicata il : 27 luglio 2023