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7 Luglio 2022
220707Gazzetta

Dopo il successo di Elisabetta regina d’Inghilterra, dramma in due atti con cui Rossini debutta a Napoli al Teatro San Carlo il 4 ottobre 1815, il compositore inizia a pensare a una nuova opera da presentare al pubblico napoletano.

Il soggetto della Gazzetta è basato sulla commedia di Carlo Goldoni Il matrimonio per concorso, scritta nel 1763 durante il suo soggiorno parigino e rappresentata per la prima volta nell’autunno dello stesso anno al Teatro San Luca di Venezia. La trama è piuttosto semplice: dopo diversi accadimenti Pandolfo e Anselmo, due mercanti italiani che speravano di accasare in modo vantaggioso le rispettive figlie Lisetta e Doralice, dovranno accettare per entrambe dei matrimoni per amore.

Il matrimonio per concorso cattura fin da subito l’attenzione del teatro musicale e sono numerose le opere composte su quel testo. La prima di esse è rappresentata durante il Carnevale del 1767 al Teatro San Moisè, composta da Felice Alessandri sul libretto di Gaetano Martinelli, seguita poi da altre versioni con musica di Niccolò Jommelli (1768), Pasquale Anfossi (1789) e Giuseppe Farinelli (1813). In particolare, è l’opera Avviso al pubblico musicata da Giuseppe Mosca, eseguita per la prima volta al Teatro alla Scala di Milano nel 1814, a influenzare La gazzetta, e potrebbe essere stato lo stesso Rossini a suggerire questo soggetto al librettista Giuseppe Palomba, che trasforma il personaggio di Pandolfo nel classico buffo napoletano Don Pomponio Storione, un personaggio creato ad hoc per l’attore e cantante Carlo Casaccia.

Tra il 1815 e il 1816 l’attività di Rossini è diventata frenetica e il debutto dell’opera, originariamente fissato per la Pasqua del 1816, è rinviato fino a estate inoltrata. Si deve attendere il 26 settembre di quell’anno per vedere l’opera finalmente in scena al Teatro de’ Fiorentini: l’8 ottobre, il compositore scrive alla madre, testualmente: ”Finalmente mi Sono Levato dal Stomaco un gran Peso”.