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2 Agosto 2022
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Presentato al Théatre Italien di Parigi il 19 giugno 1825 per celebrare l’incoronazione di Carlo X, avvenuta a Reims, Il viaggio a Reims fu subito giudicato dalla critica una delle più felici creazioni di Rossini. La sua misteriosa scomparsa ne segnò la storia, ma il destino volle che questa partitura, creduta per un secolo e mezzo sparita nel nulla, fosse ritrovata casualmente a Roma, nella Biblioteca di Santa Cecilia, nel 1983. Il Rossini Opera Festival la mise in scena con grande successo nell’agosto dell’anno successivo in prima mondiale assoluta nell’edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Janet Johnson. Il memorabile spettacolo, ideato da Luca Ronconi e diretto da Claudio Abbado, è ormai passato alla storia della lirica del Novecento; da quel momento in poi il Viaggio è entrato stabilmente a far parte dei cartelloni dei teatri di tutto il mondo, diventando una delle opere rossiniane più rappresentate. Rossini stesso, avendola ritirata dopo solo quattro recite, sarebbe sicuramente sorpreso di sapere che ora la sua opera è messa in scena da Helsinki a Cape Town e da Tokyo a Los Angeles.

Dal 2001 il ROF, all’interno del suo Festival Giovane, propone il Viaggio nell’interpretazione di giovani voci formatesi nell’ambito dell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda”. L’ardua prova ha permesso a molti di loro l’accesso ai grandi palcoscenici internazionali, a cominciare da quello pesarese, che anche quest’anno ospita numerosi ex-allievi nel proprio cartellone. Lo spettacolo è quello, collaudatissimo ed esportato anche al Teatro Real di Madrid e al Maggio Fiorentino, firmato da Emilio Sagi e ripreso da Matteo Anselmi, con i costumi di Pepa Ojanguren.

La vicenda, poco più che un pretesto per dare corpo ad una serie di vertiginosi numeri musicali, si svolge a Plombières. Nell’albergo termale “Il Giglio d’Oro” sono riuniti numerosi nobili provenienti da tutta Europa: essi sono diretti a Reims, dove avrà luogo l’incoronazione del nuovo Re di Francia Carlo X. Dopo varie vicissitudini (amorose e non), si apprende che il tanto atteso viaggio non è possibile: in tutta Plombières non esistono più cavalli da noleggiare o comprare, dato il grande numero di persone che si apprestano a recarsi alla cerimonia. Gli ospiti dell’albergo decidono così di tornare a Parigi dove si stanno preparando grandi festeggiamenti in onore del nuovo Re.