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1 Giugno 2022
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Nel 1824 il trentaduenne Gioachino Rossini arriva a Parigi con l'incarico di Directeur de la musique et de la scène del Théâtre Italien di Parigi. Per questo teatro scrive la prima opera in occasione dell’incoronazione di Carlo X, la cantata in forma scenica Il viaggio a Reims, ossia L’albergo del giglio d’oro, che viene rappresentata il 19 giugno 1825 per appena tre serate. Negli anni seguenti, alle pressanti richieste di scrivere musica per la città dove si era ormai stabilito, risponde dedicandosi ai rifacimenti di Maometto II, divenuto Le Siège de Corinthe (1826) e di Mosè in Egitto, trasformato in Moïse et Pharaon (1827).
Per la prima opera concepita in lingua francese si deve aspettare il 1828, quando al compositore viene sottoposto da Eugène Scribe, fecondissimo scrittore e librettista francese, la storia di un libertino mancato, il Conte Ory, da cui aveva tratto, insieme al suo collaboratore Delestre-Poirson, un vaudeville in un atto: Le Comte Ory - anecdote du XI siècle (1816).
A Rossini piace il soggetto ironico e boccaccesco, e si attiva a modificare il libretto con l’aiuto di Adolphe Nourrit (il primo tenore che poi canta la parte di Ory), per meglio adattarlo alle proprie esigenze, tra le quali la volontà di riutilizzare parte della musica del Viaggio a Reims. Alla fine il testo non viene firmato da Scribe e il 20 agosto 1828 l’opera va in scena all’Opéra di Parigi con enorme successo, preludendo al trionfo del Guillaume Tell l’anno seguente.
In totale per i teatri francesi Rossini scrive o rimaneggia cinque opere, di cui quattro in francese e una in italiano. Al Rossini Opera Festival sono state eseguite tutte, a partire dal Viaggio a Reims, che vede nel 1984 la sua prima moderna diretta da Claudio Abbado con la regia di Luca Ronconi. E proprio lo stesso anno va in scena Le Comte Ory firmato da Pier Luigi Pizzi con Donato Renzetti sul podio.
La terza opera “francese” di Rossini ad approdare al Festival è il Guillaume Tell nel 1995, con la regia di Pier Luigi Pizzi e Gianluigi Gelmetti sul podio. Due anni dopo tocca a Moïse et Pharaon, diretto da Wladimir Jurowski con la storica regia di Graham Vick, mentre per Le Siège de Corinthe si deve aspettare il 2000, quando Maurizio Benini dirige l’opera con la regia di Massimo Castri.