
L’intervista del mese
Conosciamo Stefano Murciano, Responsabile Marketing e Sviluppo del Rossini Opera Festival
1. Ci racconti le tue esperienze professionali prima dell’ingresso al ROF?
Il mio percorso professionale è un affascinante mosaico di esperienze nel mondo dello spettacolo e della cultura, intrecciato dalla mia inesauribile passione per il teatro. Tutto è iniziato con le recite scolastiche di fine anno, quando per la prima volta salii sul palco. Da quel momento, il teatro è diventato la mia vita, un amore che non ho mai smesso di coltivare.
Mi sono laureato in Lettere, Cultura Teatrale e in Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale presso l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Poi ho approfondito la mia formazione in Regia Lirica presso l’Accademia per l’Opera Italiana di Verona e ho conseguito un Master in Imprenditoria dello Spettacolo presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Ho inoltre ottenuto un master in Metodologie Didattiche, Psicologiche, Antropologiche e Teoria e Metodi di Progettazione, e uno in Sponsoring e Fundraising per Arte e Spettacolo presso l’Accademia Teatro alla Scala di Milano.
Il mio viaggio professionale è iniziato come regista teatrale e organizzatore di iniziative culturali, dandomi l’opportunità di curare iniziative internazionali e rassegne di prosa e musica, anche come direttore artistico del Teatro Comunale della mia città d’origine. In questo ruolo ho potuto sperimentare la bellezza e la complessità del lavoro teatrale, un’esperienza che mi ha dato una solida base per tutte le avventure future.
Ho avuto l’onore di lavorare come assistente alla regia presso prestigiose istituzioni come il Teatro di San Carlo di Napoli e nel cinema, fondando insieme a dei colleghi straordinari una società di produzione cinematografica. Ho inoltre curato la direzione artistica di Puglia Off, una rete regionale di distribuzione dello spettacolo dal vivo e sono stato responsabile di produzione dei progetti di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, collaborando con i migliori professionisti del settore.
2. Qual è stato il tuo primo contatto con il Festival?
Il 6 marzo è una data indelebile per me, coincidente con il compleanno di mia madre, Norma. Quel giorno del 2017, appresi dal telegiornale della scomparsa di Alberto Zedda, una figura che avevo sempre ammirato profondamente. Sebbene non lo conoscessi personalmente, provai un dolore acuto, come se avessi perso una guida spirituale. Questo evento mi spinse a cercare un contatto con il Rossini Opera Festival. Già nel 2018 iniziai a collaborare come assistente di produzione e dopo qualche anno eccomi qui.
Entrare a far parte del ROF è stato come varcare la soglia di un mondo incantato, dove la musica di Rossini risuona in ogni angolo. Fin da subito mi sono sentito parte di una grande famiglia, immerso in un ambiente dinamico e stimolante, traboccante di creatività. Questo primo contatto mi ha fatto comprendere l’importanza del lavoro che svolgiamo, motivandomi a dare sempre il massimo.
3. Sei responsabile dell’Ufficio marketing e sviluppo. Ci spieghi in cosa consiste il tuo lavoro?
Il mio ruolo al Rossini Opera Festival richiede passione, creatività e una profonda conoscenza del settore. Ogni giorno, coordino e implemento strategie di marketing per promuovere il Festival a livello nazionale e internazionale, creando campagne di comunicazione coinvolgenti che raccontano la storia del ROF e attraggono l’attenzione del pubblico.
Gestisco le relazioni con sponsor e partner, collaborando con aziende e istituzioni che condividono la nostra visione culturale. Queste partnership sono essenziali non solo per il sostegno finanziario, ma anche per la visibilità e il prestigio che apportano al Festival.
Mi occupo anche dello sviluppo di iniziative di fundraising, organizzando eventi speciali e cercando nuove fonti di finanziamento per sostenere il Festival. Analizzo le performance delle nostre iniziative per ottimizzare i risultati, unendo creatività e analisi strategica per assicurare il successo e la sostenibilità economica del ROF.
4. Qual è il ricordo che ti è più caro della tua esperienza al ROF?
Ogni esperienza al ROF mi ha insegnato qualcosa di nuovo e mi ha permesso di crescere sia professionalmente che personalmente.
Tra i tanti momenti indimenticabili, il ricordo più caro è legato alla mia prima serata di chiusura del mio primo Festival. Durante il calare del sipario, gli applausi scroscianti del pubblico mi hanno travolto con un’ondata di emozione e gratitudine. Vedere il pubblico rapito dalla magia della musica e percepire la soddisfazione degli artisti mi ha riempito di orgoglio, facendomi realizzare quanto fosse importante il nostro lavoro.
Un altro ricordo indelebile è stato l’incontro con David Sassoli durante il 2019. Lo incontrai a Matera ed ebbi la fortuna di ascoltarlo parlare con ammirazione del Festival in cui già lavoravo. Le sue parole mi commossero e riempirono di orgoglio e mi fecero capire quanto il nostro lavoro avesse un impatto così profondo per tutti. Da allora ogni giorno mi sveglio con la consapevolezza di far parte di qualcosa di straordinario e questo mi dà la forza e la motivazione per affrontare ogni sfida e lavorare con passione e dedizione.
Ogni giornata al ROF, infatti, è un’opportunità per trasformare visioni in realtà, creando momenti indimenticabili per il nostro pubblico e gli artisti. La passione che metto nel mio lavoro è alimentata dalla potenza della musica di Rossini, capace di unire le persone e di elevare lo spirito umano. Vedere il pubblico incantato e sapere di aver contribuito a quella magia è una sensazione impagabile. Questo mi motiva a dare sempre il meglio, consapevole che il Rossini Opera Festival non è solo un evento, ma un’esperienza che lascia un segno profondo in tutti coloro che ne partecipano. Il ROF rappresenta per me un esempio di eccellenza culturale e una fonte continua di ispirazione professionale.
Pubblicata il : 29 luglio 2024