L’intervista del mese

Conosciamo Paolo De  Franchi, addetto al Front Office del Rossini Opera Festival.

  1. Ci racconti le tue esperienze professionali prima dell’ingresso al ROF?

Le mie esperienze prima del contatto con il ROF sono state le classiche stagioni estive come cameriere e barista presso alberghi o locali. Il primo all’ età di 14 anni ad Aprica località turistica in provincia di Sondrio. Conseguito il titolo di studio in Perito Commerciale, fatti svariati corsi : laboratori teatrali, giocoleria, ceramica raku, mi sono divertito a creare con materiali di riciclo pezzi unici da vendere nelle bancarelle…

  1. Qual è stato il tuo primo contatto con il Festival?

In realtà era una realtà che conoscevo perché mia mamma che lavorava per il ROF in Segreteria Sovrintendenza, a stretto contatto con i fondatori del Festival ossia il Dott. Mariotti , il M° Zedda e il Dott. Zini, mi disse che cercavano per il periodo luglio-agosto qualcuno che aiutasse il portiere come usciere-fattorino. Nell’anno precedente avevo lavorato come maschera, strappavo i biglietti, per il Teatro Skenè sempre per il periodo del ROF al vecchio palazzetto dello sport in viale dei Partigiani dove si svolgeva l’opera Semiramide. Andavo già dagli anni precedenti a vedere tutte le opere in cartellone, con tanto di programma di sala, ed era affascinante e strabiliante vedere soprattutto l’atmosfera creata dalle luci e i cambi di scenografia… La magia del teatro! Così feci domanda e dopo un colloquio venni assunto, era il 1995 ed ero uno sbarbatello! Avevo appena finito le superiori e mi ero iscritto a Giurisprudenza in Urbino dove diedi negli anni successivi svariati esami ma non era quello che faceva per me : “Non sarei in grado di difendere qualcuno che so che ha torto!”. Sono più umano! Il lavoro mi piaceva e serviva perché potevo curiosare dietro le quinte, conoscere artisti di ogni categoria, le maestranze, centinaia e centinaia di persone, vedere prendere forma un’idea abbozzata poi realizzata magistralmente per poi, a fine Festival, farmi un bel viaggio in giro per il mondo!

  1. Ci spieghi in cosa consiste il tuo lavoro al ROF?

Chiaramente negli anni il contatto con il Festival è sempre continuato con periodi diversi e con reciproca fiducia e anche le mansioni si sono sviluppate ed estese ma sempre a tempo determinato. Nel 2003 ho fatto il corso di Illuminotecnica Teatrale tenuto dal ROF e in quel ruolo vedevo tutta la crescita minuto per minuto di un’opera e per 10 anni ho alternato le due mansioni. Da gennaio 2020 sono effettivo in qualità di impiegato front-office per cui gestisco info, rapporti con alcuni fornitori, spedizioni, organizzazione spazi e tanto altro. Mi definisco “Figaro” visto che trottolo qua e là . Devo dire che mi sono sempre sentito libero nello svolgimento delle mie mansioni.

  1. Qual è il ricordo che ti è più caro della tua esperienza al ROF?

Ad oggi sono 30 anni di collaborazione con questa gigantesca macchina operistica di livello internazionale quindi occasioni di incontri, ricordi ed esperienze sono molteplici dalle riunioni alle feste esilaranti. Il ricordo che mi ha sempre accompagnato è quello in cui, nell’anno del primo contratto, avevo il biglietto personale per assistere alla generale del Guillaume Tell opera che, tra atti ed intervalli con tanto di cena, durava 6 ore ma che sono volate per la bellezza delle scenografie che cambiavano, giravano e sbalordivano di continuo sotto la regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. Dal lato umano il ricordo vola automaticamente ai 3 fondatori per il rispetto e la gentilezza che con me hanno sempre avuto. In conclusione essendo estroso e colorato, anche se non faccio nulla di artistico, in questo mondo ci sto proprio bene.

Pubblicata il : 17 ottobre 2024