Perché non perdere le tre Cantate

I musicologi della Fondazione Rossini presentano i temi e le curiosità degli spettacoli della prossima edizione del Festival. Ma goderseli dal vivo è tutta un’altra cosa: venite a Pesaro nel prossimo agosto!

Gioachino Rossini – lo sanno bene i frequentatori del Rossini Opera Festival – non è solamente sinonimo di opera in musica. Il catalogo delle sue composizioni comprende infatti lavori appartenenti a tutti gli altri principali generi della musica d’arte occidentale: pagine di teatro musicale non operistico (cantate, musiche di scena…), sinfonie, marce per banda militare, pezzi sacri, e giù giù fino a brani dall’organico più ridotto, vocale o strumentale, o per il solo pianoforte.
Ormai da decenni la Fondazione Rossini si dedica alla pubblicazione in edizione critica di tutto questo sterminato catalogo. Dal 1979 – anno in cui vide la luce il primo volume (La gazza ladra, a cura di Alberto Zedda) – al 2024 l’«Edizione critica delle opere di Gioachino Rossini» è giunta poco oltre la metà del suo percorso con la stampa del quarantaquattresimo volume dedicato al genere della cantata, nella sua declinazione per voce sola, coro e orchestra. A questa tipologia sono riconducibili tre lavori rossiniani: Il pianto d’Armonia sulla morte d’Orfeo, La morte di Didone e Il pianto delle Muse in morte di Lord Byron (un quarto, La gratitudine, è attualmente perduto). Queste tre cantate saranno eseguite per la prima volta nelle loro nuove edizioni critiche (curate rispettivamente da Marco Beghelli, Cecilia Nicolò ed Eleonora Di Cintio) il pomeriggio del prossimo 17 agosto al Teatro Rossini.
Il pianto d’Armonia sulla morte d’Orfeo e La morte di Didone risalgono ai primissimi anni della carriera artistica di Rossini (dal 1808 al 1811 circa): la prima altro non è che il lavoro conclusivo del percorso di studi musicali intrapreso dal compositore nelle aule del Liceo filarmonico di Bologna; la seconda un omaggio di Rossini a Ester Mombelli, figlia di quel Domenico che gli commissionò la sua prima opera, Demetrio e Polibio. Entrambi questi lavori sono noti al pubblico rossiniano anche grazie alle precedenti esecuzioni pesaresi; tuttavia il prossimo 17 agosto queste due cantate saranno presentate secondo nuove edizioni critiche approntate a seguito dell’analisi di numerose fonti (autografe e non) che hanno permesso di ricostruire un testo musicale accurato e una storia compositiva per certi sorprendente, in cui compaiono personaggi come il severo maestro di contrappunto Stanislao Mattei e il più indulgente papà di Rossini, Giuseppe detto Vivazza.
Un debutto a Pesaro sarà invece quello del Pianto delle Muse in morte di Lord Byron, breve composizione nata nella tarda primavera del 1824 a seguito dell’improvvisa morte del poeta inglese durante la campagna militare per l’indipendenza greca. Rossini, che a quell’epoca si trovava in Inghilterra, presentò a Londra il suo nuovo lavoro dedicato alla memoria di Lord Byron, interpretando in prima persona la parte solistica di Apollo che, affiancato dalle Muse, dà voce allo strazio per l’immatura dipartita del poeta. Grazie alla meticolosa analisi della partitura autografa, l’imminente esecuzione pesarese si gioverà di un testo musicale curato nei dettagli, specie per quanto concerne gli organici vocali e strumentali da impiegare. Le tre cantate rappresentano così uno spettro della carriera rossiniana, amplissimo, visti i folgoranti tempi di evoluzione del linguaggio di Rossini.
A corollario dell’esecuzione, il giorno del concerto (ore 12) i curatori delle tre edizioni critiche illustreranno la storia delle cantate, rivelando anche curiosi dettagli del lavoro svolto. Il pubblico del Rossini Opera Festival avrà così la possibilità di entrare (ancora una volta) nel vivo di quel privilegiato laboratorio di filologia musicale applicata che negli anni ha caratterizzato e continua tutt’oggi a caratterizzare l’interazione tra Festival e Fondazione Rossini. Un’occasione da non perdere, dunque, e un motivo in più per recarsi a Pesaro nel prossimo agosto.

                                                                                                                                                                                                                        Andrea Malnati

Pubblicata il : 30 Giugno 2025