
L’intervista del mese
Conosciamo Martina Serfilippi, tirocinante nel settore Marketing e Sviluppo.
1. Ci racconti le tue esperienze prima del tuo tirocinio al ROF?
Sono stata affascinata dal mondo del teatro fin da piccola, la prima volta che ho messo piede su un palco avevo tre anni e da quel momento non ho più smesso di voler far parte del mondo dello spettacolo; in seconda media mi sono iscritta ad un corso di teatro in lingua inglese, mi sono appassionata ancora di più e dopo gli anni del liceo passati all’Accademia dello Spettacolo ho deciso di continuare a coltivare questa mia passione anche tramite gli studi universitari. Ho conseguito una laurea triennale al DAMS di Bologna, dove ho avuto il mio primo contatto con l’opera lirica e successivamente una laurea magistrale in Teatro e Musica anch’essa all’università di Bologna, dove ho iniziato a studiare anche la parte gestionale legata allo spettacolo dal vivo. Per rendere più completo il mio percorso di studi e inserirmi nel mondo del lavoro ho deciso di iscrivermi al Master di primo livello di Imprenditoria dello Spettacolo ed è così che sono arrivata al ROF.
2. Qual è stato il tuo primo contatto con il Festival?
Dal momento che vivo a Fano, una città che si trova a pochi minuti da Pesaro, ho sempre sentito parlare del ROF da amici e conoscenti ma non ho mai partecipato alle rappresentazioni almeno fino a che non ho iniziato a conoscere e ad appassionarmi al mondo dell’opera all’università, da quel momento ho iniziato ad interessarmi al Festival e a capirne l’importanza. Quando ho iniziato il Master e mi è stato richiesto di individuare un ente che potesse ospitare il tirocinio mi è subito venuto in mente il ROF, ho comunicato la mia preferenza alla tutor, anche lei molto entusiasta della scelta che avevo fatto, e dopo aver sostenuto il colloquio ho iniziato il mio percorso formativo al Festival.
3. Ci racconti la tua esperienza al ROF?
La mia esperienza al ROF nel settore Marketing e Sviluppo è iniziata a giugno 2024, all’inizio ero molto ansiosa, avevo appena finito il periodo di lezioni al Master, conoscevo la teoria ma non avevo mai lavorato all’organizzazione di un evento così prestigioso; dopo i primi giorni ho iniziato a sentirmi sempre più a mio agio, ho preso confidenza con i compiti da svolgere, ho cominciato a trasformare la teoria in pratica e ad adattarmi alle dinamiche dell’ufficio. Al ROF ho trovato un ambiente molto stimolante, attivo e ricco di situazioni che hanno implementato la mia esperienza personale e lavorativa. Ora, a distanza di mesi da quando ho iniziato, posso dire di essere stata molto fortunata ad aver avuto un percorso formativo così valido e coinvolgente; non è stato il classico tirocinio in cui ti siedi e guardi gli altri mentre lavorano sperando di imparare qualcosa, e per questo devo ringraziare i miei tutor Stefano Murciano e Giacomo Mariotti che hanno avuto fiducia nelle mie capacità, mi hanno sempre coinvolta nei compiti pratici, mi hanno stimolata, aiutata e accompagnata durante tutto il tirocinio.
4. Qual è il ricordo che ti è più caro del tuo tirocinio?
È davvero difficile dare una risposta a questa domanda dal momento in cui la mia esperienza è stata costellata di ricordi indimenticabili e che porterò sempre con me; a partire dall’emozione della sera della prima, al buio in sala mentre l’orchestra intona le note dell’overture de “Il barbiere di Siviglia”, la bellezza del Teatro Rossini che si riempie di applausi, fino alla malinconia della serata di chiusura del Festival, ma se dovessi sceglierne uno che è particolarmente impresso nella mia testa forse direi il momento in cui ho ricevuto la notizia che qualcuno aveva fatto la prima donazione al ROF; era un progetto a cui mi ero dedicata molto già dalle prime settimane di tirocinio e che è proseguito per tutta l’estate. Quando ho ricevuto la notizia era un sabato mattina, non ero in ufficio, mi trovavo in macchina con mia mamma ed è arrivato un messaggio dal mio tutor, Stefano Murciano, responsabile Marketing e Sviluppo, che diceva testualmente: “Partita la campagna e dopo 15 minuti è arrivato il tuo primo Donor!” La soddisfazione in quel momento è stata impagabile.
5. Cosa immagini per il tuo futuro?
Il primo passo è sicuramente quello di terminare il Master e prendere il titolo di studio, dopodiché farò sicuramente domanda per lavorare alla prossima edizione del Festival. Questa esperienza mi ha fatto capire due cose: in primo luogo che vorrei continuare a lavorare nel campo dell’opera lirica e in secondo luogo che mi piacerebbe davvero tanto continuare a farlo proprio al Rossini Opera Festival. Dopo sette mesi di tirocinio mi risulta difficile tornare alla vita a prima del ROF, mi sono trovata molto bene sia nell’ambiente lavorativo, sia con i colleghi. Sento già un po’ di malinconia a pensare che tra poche settimane dovrò lasciare la mia scrivania, ma allo stesso tempo sono molto grata per l’opportunità che ho avuto e rimango speranzosa nel potervi fare ritorno in futuro. Nel frattempo farò tesoro di questa preziosa esperienza al ROF, delle competenze che ho acquisito e che mi porterò dietro come bagaglio personale indipendentemente da dove mi porterà il futuro.
Pubblicata il : 18 Novembre 2024